Commento al Vangelo della XXXIII^ domenica dell’anno A
Nella domenica XXXIII dell’anno A leggiamo la parabola dei talenti dal vangelo di Matteo. Molto ricca di spunti per la nostra vita.
Nella domenica XXXIII dell’anno A leggiamo la parabola dei talenti dal vangelo di Matteo. Molto ricca di spunti per la nostra vita.
Nella trentaduesima domenica dell’anno A, terzultima domenica dell’anno, leggiamo la parabola delle dieci vergini con olio o senza olio.
Se non si comprende bene cosa può rappresentare l’olio, la parabola diventa difficile da capire… sembrerebbe proporre un esempio di egoismo e di rigidità.
Se invece si interpreta l’olio come l’amore vissuto lungo la vita, la parabola acquista un valore inestimabile ai nostri occhi, valorizzando ai fini della vita eterna ogni nostro piccolo gesto d’amore.
La XXXI domenica del tempo ordinario coincide quest’anno con le Solennità di tutti i santi, nella quale leggiamo il vangelo delle Beatitudini, sempre antico e sempre nuovo.
Nella domenica XXX del tempo ordinario dell’anno A, leggiamo la famosa risposta di Gesù al dottore della legge sul comandamento più importante di tutti. Nel commentare questo passo riassumo brevemente quanto non viene letto nei vangeli della domenica e che è successo tra l’episodio che abbiamo letto la domenica scorsa – il tributo a Cesare – e questo dialogo.
Dopo aver ascoltato le parabole di Gesù rivolte ai farisei, questi tengono consiglio e cercano di tendergli una trappola.
Ne nasce un insegnamento che ha avuto enormi conseguenze nella vita del mondo occidentale, quello che è stato più a contatto con il messaggio del Vangelo in questi primi duemila anni dopo Cristo.
Ecco il brano del Vangelo che si legge il 18 ottobre, nella XXIX domenica del tempo ordinario dell’anno A.
L’11 ottobre celebriamo la domenica XXVIII del tempo ordinario. Nel rito romano si legge la terza delle parabole sul Regno che Gesù racconta a capi dei sacerdoti e farisei.
È la seconda parabola che Gesù dice a capi dei sacerdoti e anziani del popolo. Ma naturalmente interessa anche a noi e al nostro oggi.
Nel commentare il vangelo della XXVI domenica dell’anno A, che si celebra il 27 settembre 2020, mi soffermo a inquadrare nello sviluppo narrativo del vangelo di Matteo la parabola dei due figli che il padre cerca di mandare a lavorare nella sua vigna ottenendone due risposte opposte ed entrambe non vere alla prova dei fatti.
Questo mi aiuta a entrare poi nel vivo del commento del brano.
Domenica 20 settembre nella domenica 25esima del tempo ordinario (A) leggiamo una parabola presente solo nel vangelo di Matteo, quella del compenso di un denaro per tutti i lavoratori della vigna, anche quelli dell’ultima ora.
Nell’ambito del cosiddetto discorso ecclesiale o comunitario di Gesù, come si definiscono i discorsi del Vangelo di Matteo che leggiamo nel cap. 18, dopo il discorso sulla correzione fraterna e quello sulla preghiera unita dei fratelli al Padre, che abbiamo letto domenica scorsa, nella ventiquattresima domenica del temo ordinario dell’anno A, il prossimo 13 settembre, leggiamo una parabola sul perdono, da meditare e vivere “se il mio fratello commette colpe contro di me”.