Stefania Sboarina dona al Papa “Maria. Il mio cuore svelato” Paoline, 2016 |
Questa foto
Cari lettori del mio ultimo libro “Maria. Il mio cuore svelato”, avrete sicuramente subito riconosciuto tra le mani del Papa la bellissima copertina con la Madonna di Murillo, a mio parere meravigliosa e molto adatta per un libro nel quale Lei stessa in prima persona svela aspetti del suo cuore. Immaginerete la mia contentezza quando ho visto questa foto, quell’immagine di Maria guardata da papa Francesco. Il secondo sentimento quasi immediato
è stato il rammarico di aver scritto così poco nel mio biglietto, dentro alla busta bianca unita al libro. Così poco e così in fretta. Il terzo sentimento è stato: però almeno così al Papa non ho fatto perder tempo, e poi a lui piacciono le cose semplici. Il quarto sentimento: non posterò mai questa foto sul blog o su altri social, perché mi sembrerebbe di strumentalizzare il Papa per evidenziare il mio libro. Poi però ho cominciato a far vedere la foto qui e là a qualche amico, parente, lettore, e mi sono sorpreso nel notare che la gioia era immediata, schietta, semplice, senza risvolti di alcun tipo. Ho provato allora a domandarmi, dal 13 dicembre a oggi, quale poteva essere l’origine profonda di quella gioia. Mi sono risposto: quella foto sintetizza, in un istante, l’assommarsi di ricordi felici e l’unirsi di vari amori. ll ricordo felice dei momenti di quella lettura (per me la scrittura) che ci ha fatto sentire più vicino il cuore di Maria. L’amore di Lei e l’amore del Papa che si uniscono in un unico battito. La lettrice Stefania è simbolo di tanti lettrici e lettori che si sono commossi nel sentire Maria più vicina, e per i quali, che il Papa toccasse con mano quel libro così bello, quell’immagine così bella, significa che stava toccando il cuore di Maria, e che Maria stava donando una carezza al Papa dandogli un balsamo di tenerezza, proprio a lui, che tanto ci parla di Maria e di tenerezza, fin dal primo momento. Per voi lettori di quel libro, il fatto che il Papa lo trattenga tra le mani significa che un po’ tra le mani ha trattenuto anche il nostro cuore, quel cuore che si commosse nel conoscere meglio il cuore di Maria e nel sentirci così amati da Lei. Ecco, riflettendo su tutto questo e chiedendo l’autorizzazione all’Osservatore Romano proprietario della foto, e a Stefania, ho cambiato idea e ho pensato di pubblicarla sul blog, per diffondere questa gioia, in questi giorni d’Avvento nei quali Maria è così vicina.
Come è nata l’idea
Vi racconto come è nata l’idea di questo regalo. Non che non ci avessi mai pensato. Ma la consapevolezza che il Papa riceve probabilmente migliaia di libri in omaggio, mi faceva desistere rapidamente. Recentemente però, in almeno due occasioni, ascoltando parole del Papa Francesco su Maria, il desiderio mi tornava. La prima volta mentre leggevo il recente libro intervista sull’Ave Maria. Proprio all’inizio dice: “Da quando è nata, fino all’Annunciazione, al momento dell’incontro con l’angelo di Dio, me l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi, una ragazza non posso dire di città, perché Lei è di un paesino, ma normale, normale…” E voi cari lettori vi ricorderete che nel libro Maria.Il mio cuore svelato c’è un proprio capitolo che si intitola Una vita normale. “Mi piacerebbe, pensavo, che conoscesse il mio libro, mi piacerebbe sapere che ne pensa. Mi pare che siamo sulla stessa lunghezza d’onda…”. Il secondo colpo mi è venuto all’Angelus dell’8 dicembre giorno del mio compleanno. In particolare alle parole “Ciò non vuol dire che per lei la vita sia stata facile, no. Stare con Dio non risolve magicamente i problemi” E ancora: “L’angelo lascia la Vergine sola in una situazione difficile.” “E i problemi iniziarono subito: pensiamo alla situazione irregolare secondo la legge, ai tormenti di san Giuseppe, ai piani di vita saltata che cosa avrebbe detto la gente…”. Anche a queste parole pensavo che mi sarebbe piaciuto dare al Papa il mio libro, dove voi lettori sapete che le difficoltà nella vita normale di Maria, trovano posto importante. Anche se mi dicevo: solo se avrò la possibilità di darglielo in mano.
Come è diventata realtà
L’11 dicembre sono a Verona per un breve viaggio e verso sera ho incontrato Stefania Sboarina, giornalista ed esperta di Terra Santa, che conosco dai miei anni veronesi, da quando era studentessa universitaria, e mi racconta che don Guido Todeschini, fondatore di Telepace, l’aveva informata di un’udienza del 13 dicembre con il Papa per i collaboratori di Telepace, in occasione dei quarant’anni dalla fondazione. Don Guido ha subito capito il grande desiderio di Stefania di essere presente, e lo ha subito accontentato, anche se adesso non è più in Telepace, dopo avervi lavorato per vari anni, prima nella sede di Verona e poi a Gerusalemme. Mi si è accesa subito l’idea che poteva essere l’occasione buona, l’ho proposta, e ho lasciato che la valutasse. Essendo anche lei lettrice di quel libro, ha accettato volentieri. Non avevo un libro a portata di mano da dedicare, allora ho scritto un biglietto in fretta: lei gli avrebbe portato la copia che aveva a casa. Il meglio è nemico del bene, mi sono detto, occorre cogliere il kairòs. Poi chissà se la cosa sarebbe andata in porto. So che al Papa piace parlare con ciascuno, salutare ciascuno, quando sono gruppi piccoli, e quindi avevo buone speranze. Poi, come mi capita altre volte, me ne sono dimenticato. Il 12 dicembre qualcuno a casa mia ha ricordato che il giorno dopo oltre a essere Santa Lucia, era anche l’anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Papa. Pregavo per il Papa, ma mi ero ormai dimenticato dell’udienza e del libro, immerso nelle vicende del mio lavoro abituale. Quando quel giovedì 13 a fine mattina Stefania mi scrive di averglielo consegnato, che gioia! Essendo stato a Verona tanti anni, conosco il valore, soprattutto per i bambini, ma non solo, dei regali di Santa Lucia. Che bello che il Papa abbia potuto ricevere un regalo nel giorno di santa Lucia, un regalo nell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Un regalo mariano. Stefania mi ha detto che ha avuto pochi secondi di emozione, e gli ha detto del suo direttore spirituale che le aveva chiesto di donargli quel libro. E il Papa ha risposto solo con un “grazie” soddisfatto e sgranando gli occhi, come fa lui.
Adesso
Adesso, niente di particolare, tutto continua come prima, solo con la gioia di aver contribuito ad una carezza di Maria per il Papa, e di rimando di averla ricevuta da Lei per il lettori di quel libro, e per me. Forse dopo pochi secondi il libro è finito nelle mani di un segretario e quindi in uno scaffale di biblioteca o in un ufficio. Magari invece si è fermato, forse grazie a quella bella immagine di Murillo e alle altre all’interno del libro, qualche ora, qualche giorno, sulla scrivania del Papa. Non importa. Nel mio biglietto lo ringraziavo di tutto, e assicuravo preghiere, segnalavo come caratteristica del libro l’aspetto della “normalità” di Maria che al Papa sta molto a cuore. E chiedevo la sua benedizione. Penso che possiamo essere certi di averla ricevuta.