Guercino, Giovanni Battista in carcere visitato da Salomé |
Invece sente dire che va in casa dei peccatori e mangia con loro, li chiama tra suoi discepoli, e che non digiunano come lui ha insegnato ai suoi. Comincia a dubitare: mi sarò sbagliato nell’interpretare le parole che Dio mi ispirava? Dubbio e incertezza sul senso della propria vita e del proprio servizio a Dio prendono colui che è “il più grande tra i nati di donna”, uno che è “più di un profeta”, che è proprio la voce che grida nel deserto profetizzata da Isaia. Una vocazione unica nella storia. Anche al più piccolo nel regno dei cieli può capitare questa prova. Giovanni conosce le parole di Isaia della prima lettura: “Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi»”, le ha predicate tante volte. Il Messia è li fuori che va da una parte all’altra, parla, guarisce. Ma non va a salvarlo. Non si vendica di Erode che lo ha imprigionato. Quante volte ha pregato con il Salmo 145: “Il Signore libera i prigionieri…sconvolge le vie dei malvagi”. Ma lui è nella fortezza inespugnabile di Macheronte, teme l’avvicinarsi della fine, e la sua liberazione non accade. Aumenta la tentazione di avere sbagliato tutto: parole, tempo, persona da indicare come il Messia che viene. Eppure è consapevole di essere la voce che grida nel deserto. Come è possibile che si sia sbagliato? Come uscire dall’angosciante dubbio? Giovanni non segue vie contorte. Con l’aiuto dei suoi va direttamente da colui di cui non si sente degno di sciogliere i calzari. E gli domanda senza giri di parole: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» Gesù gli risponde con le profezie pacifiche: i ciechi, i muti, gli zoppi, i sordi, i lebbrosi sono curati. E i prigionieri liberati dove sono? Ai poveri è annunciato il vangelo dice Gesù: ecco la liberazione. Beati quelli che non si scandalizzano di me: ecco la liberazione. I suoi discepoli riferiscono a Giovanni ciò che dice Gesù: e lui é contento di non aver sbagliato vocazione, si impegna a purificare la sua interpretazione delle Scritture, comincia a capire che adesso il suo posto di precursore è li nel carcere, e che dovrà aprire la strada al Messia anche nel subire morte violenta. L’esempio del Battista illumina il nostro cammino.
Grazie, commento al vangelo che mi ha molto aiutato
Solo ora ho letto il commento al vangelo. È dura don Andrea leggere i "prigionieri liberati" ed essere ancora in carcere in attesa della condanna a morte. Grazie a Dio abbiamo ricevuto lo Spirito santo che illumina i nostri pensieri, altrimenti…….
in effetti è dura. Per questo l'ho messo in evidenza, perché a una prima lettura del Vangelo potrebbe sfuggire…
in effetti è dura. Per questo l'ho messo in evidenza, perché a una prima lettura del Vangelo potrebbe sfuggire…