Commento al Vangelo del Battesimo del Signore (A)
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Nel tempo del Natale abbiamo contemplato il figlio di Dio che ha chiesto umilmente a Maria di donargli il suo corpo di donna, la sua capacità di essere madre, per poter prendere la nostra carne e nascere da lei come uno di noi. Posso, piena di grazia, venire ad abitare nella tua casa, nel tuo grembo? Lo abbiamo visto chiedere umilmente a Giuseppe il favore di poter stare accanto a Maria come sposo per essere suo padre. Vuoi prendere con te Maria tua sposa ed essermi padre davanti agli uomini? Ha chiesto a Betlemme, per favore, se ci fosse una grotta dove poter nascere, una mangiatoia per animali dove poter riposare. Alla fine Betlemme, un po’ riluttante, gliel’ha concessa. Ha chiesto ai pastori di muoversi di notte per andare a salutarlo, se volevano, lui il figlio di Dio appena nato, in nome di tutto il popolo d’Israele ignaro e incredulo, e hanno detto: andiamo! Ha chiesto a sapienti d’oriente di fare un lungo viaggio seguendo una stella, a nome di tutte le genti della terra. E sono partiti: siamo venuti ad adorarlo! Ha chiesto a Simeone di andare al tempio per riconoscerlo a nome di tutti i profeti dell’antichità, e al posto di tutti i sacerdoti del tempio che lo avrebbero ignorato. E Simeone andò in fretta. Ha chiesto all’Egitto di accoglierlo come fuggiasco e di proteggerlo dai nemici. E così fu. Adesso nel giorno del suo battesimo Gesù si mette in fila e chiede al Giordano umilmente di lavarlo, e a Giovanni: considerami peccatore tra i peccatori anche se non capisci: bisogna che adempiamo ogni giustizia! E chiede alle acque del Giordano di ricoprirlo per prendere con sé tutti i peccati dell’umanità che lui ha fatto suoi. Fortunate prime acque del mondo in nome di tutte le acque che verranno, di tutti i battisteri del futuro. Povere mani concave. Capolavori nelle cattedrali. E tutti, attoniti e conquistati, magari dopo aver discusso e dubitato e domandato per avere chiarezza, diranno di sì a Gesù, allo Spirito Santo che chiede. “Ecco, sto alla porta e busso” (Ap 3,20). E gli dicono di sì. Maria, Giuseppe, Betlemme, i pastori, i Magi, l’Egitto, il Battista e le acque del Giordano. Anche a noi chiede Dio Padre: vorrei che tu fossi mio figlio, come Gesù, anzi dentro Gesù, l’eletto, l’amato. E noi ci confondiamo, non capiamo, obiettiamo: dovremmo essere noi a chiederti questo immenso dono immeritato e invece tu che ce lo vieni a offrire come un mendicante che offre oro, incurante delle risposte sgarbate e offensive di chi non capisce. E il Padre è contento che gli diciamo di sì, e Il Figlio è felice di entrare nella nostra vita e di farci entrare nella sua, e lo Spirito santo di riempirci con la sua gioia. Il Padre anche a noi dice, sulle rive del Giordano, nel nostro battesimo, chiamandoci per nome: ecco il figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. E noi lo chiamiamo finalmente Padre e trasaliamo di gioia e di stupore.
Anch'io mi confondo… Dio che mi chiede di esserle figlia "come Gesù". Allora come altre volte rivolgo il mio sguardo a Maria, Madre mia e Lei con un sorriso, mi fa capire che ha colto il mio sguardo di stupore e timore. Sorrido anch'io perché ho capito che per mano a Lei percorrerò come sempre il giusto cammino!
Dio Padre, anch'io ti sarò figlia!!!
Signore,
Che mi senta ogni giorno chiamato e mandato. Che, per questo, il mio cuore si converta al servizio di ciascuno che poni al mio fianco in ogni tratto del cammino del giorno, sapendo di adempiere alla vocazione di figlia di Dio in virtù della Tua grazia , del Tuo Amore, prima ancora che coi miei talenti, anch'essi doni. Amen