Madonna della misericordia, SS.Trinità (Cremona) |
La rubrica La voce del Rosario, di Maria con te n.45, in edicola dal 7 novembre 2019, oltre a una domanda di una lettrice sulla salvezza eterna dei propri cari e la mia risposta, propone una mia breve considerazione sul titolo di Madre di Misericordia con cui chiamiamo Maria nella Salve Regina.
LA DOMANDA
Caro don Andrea, a volte mi prende l’angoscia della possibilità che qualcuno dei miei cari possa non arrivare alla salvezza eterna, che cosa posso fare?
Santina, Chieti
Unisci idealmente la tua angoscia a quella di Maria e di Giuseppe quando persero Gesù a Gerusalemme, e a quella di Gesù nel Getsemani: darai un luogo al tuo sentimento. Poi pensa che Gesù ha sempre dato molta retta alla preghiera dei familiari: il papà del ragazzo indemoniato, il funzionario del re che lo prega per il figlio, la mamma di Giacomo e Giovanni che gli chiede che stiano ai primi posti nel suo regno. Ricorda che nell’Ave Maria chiediamo a Maria di pregare per noi «adesso e nell’ora della nostra morte», al plurale: quella nostra e quelle di tutti i nostri cari e di tutti gli uomini e delle donne che vivono la loro avventura terrena. Sono tutti dentro alla nostra preghiera, e a quella di Maria.
MADRE DI MISERICORDIA
Pare che nei manoscritti più antichi della Salve Regina non compaia il termine “Madre” – aggiunto solo nel XVI secolo – e che in origine l’appellativo rivolto a Maria fosse “Regina di misericordia”. D’altra parte, se nei secoli passati poteva commuovere il titolo di “Regina di misericordia” perché era viva la percezione che re e regine avessero un grande potere e che potevano usarlo con misericordia, oggi ci serve tanto invocarla come Madre di misericordia.
Potremmo pensare che questa invocazione sia il cuore della Salve Regina. Il titolo di “Madre della misericordia” ci dice che la misericordia di Dio si è fatta in lei carne, visibile e tangibile, ha la tenerezza del grembo materno. Quando la invochiamo come Madre di misericordia, ci rifugiamo sotto la sua protezione che è il calore del suo grembo. Lì troviamo accoglienza, comprensione e conforto per il nostro essere peccatori e per quando sentiamo il peso del peccato che qualcuno ha fatto contro di noi. Per non cercare vendetta, per perdonare, per farci consolare.
Scopriamo che una qualunque madre buona vive spontaneamente con il figlio le opere di misericordia corporale: lo veste, gli dà da mangiare e da bere, lo va a trovare se è in carcere e così via. E vive con i figli anche le opere di misericordia spirituale: consiglia i figli dubbiosi, insegna agli ignoranti, ammonisce i figli peccatori… Se questo lo fa la madre di uno di noi per i suoi figli, quanto più la Madre di Dio e nostra, lo farà per noi!
Così, contemplando la sua misericordia, ricominceremo a imparare tutti, uomini e donne, ad avere viscere di misericordia materne come lei.