Subito si può cominciare a seguirlo – dedicargli la vita – servirlo, donargli i beni di cui lui stesso ci ha dotati in previsione del nostro servizio. Una buona confessione può cambiare la vita. Può essere l’inizio di un’avventura divina. Maria di Magdala fu la prima a vedere Gesù risorto. Ebbe il compito di annunciare ai discepoli la notizia della risurrezione di Gesù. Per questo sarà chiamata. nella tradizione della Chiesa, apostolo degli apostoli. Non avrebbe mai potuto ricevere quella missione, senza quel primo incontro. Così Giovanna e molte altre donne che danno una dimensione femminile a quel primo gruppo di discepoli del Signore. Sono discrete, lavorano sodo e nel silenzio, ma sanno tutto e sono più forti degli uomini. Non si perdono quando c’è la croce. Stanno sulla via del calvario e poi vicino a Gesù a confortarlo con Maria sua Madre. Tutto questo cominciò con la guarigione dagli spiriti cattivi. Il ricordo di quella guarigione era nella loro anima come una fonte inesauribile di gratitudine e di pace.
DONNA PERCHÉ’ PIANGI, CHI CERCHI? Gesù dimentica i peccati
Riflettevo sull’incontro di Maria Maddalena con Gesù Risorto nel mio libro IL SACRAMENTO DELLA GIOIA. Prepararsi alla confessione meditando il Vangelo. E mettendolo in collegamento con un altro brano evangelico in cui si parla di lei e del suo primo incontro con Gesù, ho pensato a questa applicazione: Gesù dimentica i peccati.
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano
state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. (Lc 8,1-3)
Da Maria di Magdala erano usciti sette demoni, e anche le altre erano state guarite da spiriti cattivi o da malattie. Dopo la guarigione seguono Gesù e gli apostoli e li assistono con i loro beni. Le loro ricchezze, il loro lavoro, la loro presenza, la loro delicatezza sono di grande aiuto a Gesù e agli apostoli. Per seguire Gesù da vicino e servirlo non si richiede un certificato di condotta immacolato o una salute spirituale che non abbia mai subìto prove o malattie. Vi è un primo incontro con lui che provoca una guarigione profonda. Scompaiono malattie e spiriti cattivi.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi?
Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore,
se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le
disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa:
«Maestro!». (Gv 20,15-16)
Gesù invece non vuole ricordare. Per lui Maria di Magdala non è più colei che aveva il problema dei sette demoni, e come furono difficili da scacciare. No, per lui Maria Maddalena è Maria, creatura nuova. Tra gli uomini e le donne che sono suoi discepoli, è la prima a ricevere una sua apparizione nel mattino di Pasqua, perché è la più affezionata, la più fedele.
Una tentazione del penitente è pensare che Dio tenga il conto dei peccati, e che il sacerdote suo ministro lo giudichi in base ai peccati, e ne tenga memoria. E’ a causa del peccato che gli uomini ricordano il peccato invece del perdono. Già il ricordare il peccato, quando è stato perdonato e riparato, può essere un peccato della memoria. Dio invece, che non ha peccato, perdona e dimentica. Secondo la profezia di Geremia, conoscere questa prerogativa di Dio, equivale a conoscere Dio: <<Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno…perché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato>> (Ger 31,34) Gesù non pensa più ai sette demoni, Gesù ha in mente Maria, il suo amore, le sue lacrime, il suo servizio, la sua disponibilità, il suo nome nuovo. <<Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all’infuori di chi lo riceve>> (Ap 2,17)
Con il sacramento dell’ordine Gesù fa partecipi i sacerdoti della sua visione del peccato, e della sua dimenticanza. Anche loro si ricordano solo della creatura nuova rinata nel lavacro della penitenza, si ricordano della sua vittoria, del suo nome nuovo sulla pietruzza bianca, del suo rifiorire nel mattino di Pasqua alla vista del maestro che asciuga le lacrime perché <<le cose di prima sono passate>> (Ap 21,4). E dimenticano il peccato ascoltato, perché non c’è più.